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“Se fai le cose che hai sempre fatto otterrai ciò che hai sempre ottenuto”​ con focus l’export!

Questo il punto di partenza il focus export di oggi.

Se fai ciò che hai sempre fatto otterrai ciò che hai sempre ottenuto.

 Anthony Robbins.

L'aforisma è uno stimolo a cambiare visione, approccio all'azione e tentare nuove vie.
Nel campo export arriviamo allo stesso risultato, anche partendo da una situazione di relativo successo. Ovvero se la tua azienda ha cavalcato un periodo di relativo benessere e ordini che arrivavano regolarmente, mantenere la stessa strategia degli anni '80 e '90, confidando negli stessi risultati, può rivelarsi una scelta azzardata.
 
Perchè?

Perchè il mercato è cambiato, il mondo è cambiato, il modo di far conoscere i tuoi prodotti è cambiato.

 

1 – Il mercato è cambiato: Prima della caduta del muro di Berlino, mostrato nelle prime due immagini, l'Europa produceva il 40% del settore manifatturiero mondiale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Oggi il peso della produzione Europea, su base mondiale, pesa quasi la metà rispetto ad allora. In pochi anni, circa un quarto di secolo, il settore manifatturiero Europeo e soprattutto di quei paesi che avevano una forte vocazione di produzione di beni, si è profondamente trasformato. Con gli effetti sull'economia che possiamo ben vedere.

Il grafico mostra solo il breve periodo 2003-2011, ma il trend è ben visibile e mostra come i pesi della produzione manifatturiera siano in evoluzione.

2 – Il mondo è cambiato: Il Far East, Cina in testa, era visto come lontano e con impatto minimo sulla nostra economia, mentre oggi molte aziende si confrontano con una concorrenza agguerrita, tecnologica e senza esclusione di colpi, da paesi più o meno lontani dall'Italia, La potenza di fuoco della Cina in termini di capacità produttiva e competività dei prezzi la rende un gigante di cui è impossibile non tenere conto. Questo vale anche per altri paesi, cresciuti molto nel settore manifatturiero, che erodono le quote di mercato Europee ed Italiane.

Ovviamente le statistiche e le serie storiche ci forniscono dati generali. Guardando nel dettaglio si potrebbe rilevare che vi sono settori che vivono buona salute e crescita (alimentare,lusso, ottica, …) e altri in crisi (edilizia, tessile,…). Paesi che crescono nella quota di Export (Germania, Italia, Francia, ,..) e paesi verso i quali l'export è in contrazione (Russia).

L'export è stato un gran toccasana per le aziende che ne hanno beneficiato e continuano a beneficiarne, sostenendo la produzione e la differenziazione delle entrate, calmierando la contrazione dei consumi interni.

3 – Il modo di far conoscere i tuoi prodotti è cambiato: Oggi i consumatori cercano i prodotti sempre più attraverso Internet, fruibile oramai ovunque, in mobilità, attraverso i cellulari, smartphones, tablets e ovviamente desktop.

Pre-internet il mondo e le relazioni business e sociali erano diverse da oggi.

25 anni fa Internet era molto diverso da oggi. Non era ancora così capillarmente diffuso, non era così efficace, non era così presente, al punto da cambiare le nostre abitudini e le nostre vite. Oggi i giovani, nativi digitali, nati vedendo internet sin dall'infanzia e considerandolo la norma, lo usano massicciamente, sia sul fronte acquisti che sociale. L'uso sta crescendo anche nella fascia di età più matura. Viene usato anche dai buyers, per le trattative commerciali, gli ordini, la verifica dei potenziali fornitori.

La rivoluzione digitale è in corso e non si potrà tornare indietro. Folle ignorarla.

 

 

Oggi i nostri telefoni sono connessi a internet, ci dicono che tempo farà, ci suggeriscono sconti e promozioni, ci permettono di pagare una bolletta, un parcheggio, un paio di scarpe o fare la spesa con pochi click.

Google e Facebook, sanno esattamente le nostre abitudini e ci consigliano acquisti, attività, eventi, corsi, amici. Su Amazon possiamo acquistare di tutto, con consegna comoda, a casa, in pochissimo tempo.

La spesa la possiamo ordinare da casa o mentre siamo al bar, con consegna diretta a casa o in ufficio, comodamente, senza neppure dover più andare di persona e far la coda alla cassa. Impensabile sino a 15 o anche 10 anni fa.

Internet non ha confini geografici. Apre le porte al mondo intero. A patto di renderci visibili. I paesi più forti commercialmente ed economicamente, U.S.A., Cina, Germania, Regno Unito, stanno investendo massicciamente nel digitale. Un investimento per il futuro. L'Italia procede a rilento su questo fronte. Recita

Osservando gli acquisti di oggi un dato appare evidente. Una nuovo approccio ai contatti e alle relazioni, su tutti i livelli.

Una fetta consistente degli acquisti ai privati avviene direttamente o indirettamente tramite Internet. In costante crescita.

Anche i buyers e distributori selezionano i possibili fornitori, usando anche internet, in aggiunta ai canali tradizionali. Non tener conto del fatto che il mondo è cambiato rischia di farci perdere opportunità.

Con un'altra certezza. I nostri concorrenti sono agguerriti e già all'opera, incessantemente, per cercare di acquisire nuovi clienti, mercati, opportunità,

 

Internet e il digitale hanno un potenziale enorme per l'export, visto che le aziende Italiane che esportano regolarmente più di 75.000 euro sono meno del 2%.

Parliamo di 80.000 le aziende Italiane, su un totale di circa 6 milioni di imprese.

Salire sul treno dei mercati esteri, oggi, richiede un pò di palestra. Le aziende Italiane, viste le numeriche, sono a mio avviso da ritenersi più alleate per possibili sinergie che concorrenti.

Esportare oggi vuol dire anche osservare la concorrenza e mostrarsi disponibili a essere competitivi, non necessariamente sul prezzo, dove avremo molte difficoltà a essere vincenti. Molto meno nel fornire qualità, creatività e innovazione.

Esportare oggi vuol dire essere coerenti, offrire prodotti ben comprensibili e offerte chiare. Significa offrire un servizio e rispettare i tempi. Vuol dire stare al passo con quanto il mercato chiede e soddisfare le richieste del mercato. Vuol dire impegno e dedizione. NON vuol dire più stare ad aspettare gli ordini via fax, ma lavorare affinchè i potenziali clienti ci trovino e ci considerino adeguati per le loro forniture.

A me piace riportare i concetti a immagini.

L'export lo vedo come un bel treno per i Mercati Esteri.

Il treno dei mercati esteri era quasi vuoto 30 anni fa. Vagoni liberi e spaziosi. Oggi è molto più affollato, ma solo in parte da aziende italiane.

Il treno dei mercati esteri è sempre più affollato. Molte aziende sono salite 20, 10 anni fa o meno, da paesi che solo di recente hanno cominciato ad esportare e che sono fortemente motivate a rimanere e migliorare la loro posizione.

 

Chi ha iniziato a viaggiare sul treno dei Mercati Esteri quaranta o trent'anni fa è stato un pò pioniere, un pò esploratore di nuove opportunità, beneficiando di treni e vagoni belli e spaziosi. Il fascino dell'avventura unita al business.

 

 

I treni dell'Export non sono finiti. Ma si affollano rapidamente.

Molti imprenditori aspettano il momento opportuno per salire, Attendono il finanziamento esterno dello UE, dello Stato, della Regione, degli investitori. Intanto i treni passano, sempre più affollati.

Se non si è ancora saliti sul treno dei Mercati Esteri occorre affrettarsi… più tardi si sale, più arduo darà salire e trovare il proprio posto!

 

 

Il pensiero di oggi è un rinnovato invito a sperimentare, innovare, cercare nuove strade e mercati, soprattutto per le Piccole e Medie Imprese, che più sono rimaste escluse dell'export dei propri prodotti.

Il famoso aforisma di Antony Robbins, per quanto riguarda l'export, lo integrerei.

"Se il tuo business andava bene 30 anni fa non ti sedere sugli allori. Facendo quello che hai sempre fatto NON otterrai ciò che hai sempre ottenuto"

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